IDEOGRAMMA
Un
ideogramma è un simbolo o un carattere grafico corrispondente a una
parola o a un concetto (il suo significato),
permettendo la comunicazione scritta anche a popolazioni di lingua
diversa.
Alcune lingue come il giapponese (solo nel caso di scrittura kanji), oppure come l'egiziano antico (tramite i geroglifici) e il sumero sono scritti tramite ideogrammi. Spesso il sistema di scrittura della lingua cinese viene erroneamente associato agli ideogrammi, mentre sarebbe più appropriato associarlo ai logogrammi in quanto solo le parole monosillabiche sono rappresentate da un unico carattere (e quindi da un ideogramma) mentre la maggior parte di esse deve essere trascritta con due o più caratteri.
Alcune lingue come il giapponese (solo nel caso di scrittura kanji), oppure come l'egiziano antico (tramite i geroglifici) e il sumero sono scritti tramite ideogrammi. Spesso il sistema di scrittura della lingua cinese viene erroneamente associato agli ideogrammi, mentre sarebbe più appropriato associarlo ai logogrammi in quanto solo le parole monosillabiche sono rappresentate da un unico carattere (e quindi da un ideogramma) mentre la maggior parte di esse deve essere trascritta con due o più caratteri.
Gli
ideogrammi possono essere distinti in:
In
statistica
un ideogramma
è un grafico nel quale i dati vengono rappresentati sotto forma di
icone
che danno l'idea del fenomeno da studiare. Questo tipo di grafico è
molto approssimativo, ma permette una lettura immediata dei dati
facilitando l'interpretazione ai non esperti. Ad esempio, se una casa
vale 10 abitanti e si vogliono rappresentare.
CARATTERE
CINESE
Un
carattere
cinese è
un carattere
usato nel sistema di scrittura del cinese,
giapponese,
a volte nel coreano,
e in passato anche nel vietnamita.
Un sistema di scrittura completo in caratteri cinesi apparve già
3200 anni fa, e questo lo rende forse il più antico sistema di
scrittura tra quelli ancora utilizzati. Diversi segni risalenti
all'epoca neolitica,
datati fino al 7000
a.C.,
sono stati rinvenuti nell'attuale Cina
e sono considerati possibili precursori dei caratteri oggi usati,
anche se fino ad oggi non è stato ancora stabilito un collegamento
diretto tra i due sistemi.
Il
4% dei caratteri cinesi deriva direttamente da singoli pittogrammi
e molto spesso al lettore odierno la relazione tra i due non appare
necessariamente chiara. Il restante 96% è costituito dagli aggregati
logici,
caratteri combinati da più elementi che ne indicano il significato,
e dai composti
fonetici,
caratteri composti da due elementi uno dei quali indica l'area
semantica di appartenenza e l'altro la sua pronuncia, anche se questa
è spesso solo simile a quella odierna a causa dei cambiamenti
susseguitisi nel tempo e dalla differenza tra le lingue d'origine. I
caratteri cinesi contenuti nel Dizionario
Kangxi
sono circa 47.035, anche se un gran numero di questi sono varianti di
raro utilizzo accumulatesi nel corso dei secoli. In Cina la
conoscenza di 2000 caratteri costituisce la soglia
dell'alfabetizzazione.
Tradizionalmente
in Cina ad ogni carattere corrisponde un'unica sillaba. Molte parole
in tutte le moderne varietà della lingua cinese sono polisillabiche
e richiedono quindi la scrittura di due o più caratteri. Parole con
una radice etimologica
comune appartenenti a diverse lingue o dialetti cinesi con lo stesso
(o simile) significato ma diversa pronuncia vengono scritte con lo
stesso carattere. Inoltre, molti caratteri sono stati adottati in
cinese con il significato che hanno assunto in giapponese o coreano
per esprimere concetti propri di quelle civiltà, trascurandone
totalmente la pronuncia. L'assenza di una stretta relazione tra
pronuncia e scrittura dei caratteri ha così reso possibile il loro
utilizzo in lingue tra loro molto diverse e senza altri punti di
contatto.
Proprio
come le lettere dell'alfabeto
latino
hanno forme caratteristiche (con le minuscole che occupano un'area
tondeggiante con tratti ascendenti e discendenti in alcune di esse),
i caratteri cinesi occupano più o meno un'area quadrata. I caratteri
costituiti da più elementi schiacciano queste parti tra loro in modo
da mantenere una forma e una dimensione omogenee; questo è il caso
soprattutto di caratteri scritti in stile Song.
Per questo motivo i principianti spesso si esercitano in fogli con
celle quadrate e i cinesi usano a volte il termine "caratteri
quadrati".
La
forma attuale di molti caratteri cinesi cambia in alcune culture.
Nella Repubblica
Popolare Cinese
nel 1956 sono stati adottati i caratteri
cinesi semplificati,
ma i caratteri
cinesi tradizionali
sono ancora usati a Taiwan
e Hong
Kong.
Il Giappone usa un insieme di caratteri meno drasticamente
semplificati dal 1946, mentre la Corea ne ha limitato l'uso e il
Vietnam li ha completamente aboliti a favore della scrittura con
l'alfabeto latino.
I
caratteri cinesi sono noti anche come sinogrammi
e il sistema di scrittura cinese come sinografia.
Le lingue non cinesi che hanno adottato la sinografia, e attraverso
l'ortografia un grande numero di prestiti dalla lingua cinese, sono
note come sinoxeniche, indipendentemente dal fatto che l'uso dei
caratteri continui o meno ai giorni nostri. Il termine non implica
nessuna parentela linguistica con il cinese. Le maggiori lingue
sinoxeniche sono generalmente considerate il giapponese, il coreano,
il vietnamita e la lingua zhuang;
in passato fecero parte di questa categoria anche le lingue tangut
e jurchen.
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