LA CRISI DEL 1873
LA CRISI DEL 1873
La crisi del 1873, fu caratterizzata da una prolungata caduta dei prezzi. L’economia ebbe molte altre crisi ma questa volta ci rimisero sia agricoltura che industria. Questa crisi venne chiamata da molti storici GRANDE DEPRESSIONE. Negli ultimi dell’800 l’agricoltura aveva realizzato importanti progressi tecnici. Era sempre più diffuso l’uso di concimi chimici e esperimenti di meccanizzazione.
Si sviluppò l’ingegneria idraulica(irrigazione e bonifica di un terreno), introduzione di nuove colture e nuovi, perfezionati, sistemi per accrescere la superficie coltivabile e aumentare il rendimento dei terreni. Ma i Paesi in via di sviluppo erano soltanto: Inghilterra, Germania,Belgio,Paesi Bassi,Danimarca,in misura minore la Francia, paesi scandinavi e in alcune regioni dell’Italia del Nord,Austria,Boemia.
Nell’Europa dell’Est e nell’area mediterranea la situazione era molto diversa: erano Paesi arretrati,ancora con il latifondo dell’epoca feudale antiche gerarchie sociali e della povertà dei coltivatori costituivano un ostacolo per lo sviluppo tecnologico e per gli investimenti sulla terra.
La crisi del 1873 fu un colpo durissimo per l’agricoltura soprattutto per quella arretrata. La crisi fu provocata dalla concorrenza dei prodotti agricoli soprattutto cereali di provenienza russa e dai “nuovi granai”del mondo: Stati Uniti,Canada,Argentina,Australia,India,Nuova Zelanda.
Tutti paesi che potevano vendere i prodotti ad un prezzo più basso dato che avevano spazi più ampi, manodopera a basso costo e agricoltura meccanizzata.
La GRANDE DEPRESSIONE non fu tuttavia un periodo totalmente negativo:
al suo interno maturarono infatti innovazioni tecnologiche e organizzative destinate a consentire un nuovo grande balzo dell’industrializzazione a partire dagli ultimi anni del secolo.
Iscriviti a:
Commenti (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento