PRODUZIONI DI MASSA E TAYLORISMO
PRODUZIONE DI MASSA E TAYLORISMO
Alle accresciute dimensioni delle imprese si accompagnò un nuovo modo di produrre. Per venire incontro ai desideri di una larga massa di consumatori nel mondo, c’era bisogno di prodotti standardizzati, con caratteristiche sempre identiche, facilmente riconoscibili ovunque.
Dopo il 1896, i prezzi, che erano stati sempre calanti a partire dal 1873, crebbero costantemente, crebbe anche il livello medio dei salari e il reddito PRO-CAPITE dei paesi industrializzati.
La crescita dei redditi determinò a sua volta l’allargamento del mercato: le industrie produttrici di beni di consumo e di servizi SI trovarono per la prima volta a dover soddisfare una richiesta sempre più grande. Beni la cui produzione era stata fino allora assicurata solo dal piccolo artigianato o dall’industria domestica cominciarono ad essere prodotti in serie e venduti attraverso una rete commerciale sempre più estesa e ramificata: cominciò allora la PRODUZIONE DI MASSA. Le esigenze della produzione in serie per un mercato di massa spinsero le imprese ad accelerare i processi di meccanizzazione produttiva.
Nelle grandi fabbriche a partire dal 1893 fu introdotto un nuovo sistema di organizzazione del lavoro messo a punto dall’americano FREDERICK WILSON TAYLOR,dal quale prese il nome di Taylorismo. Il metodo di Taylor si basava sullo studio sistematico del lavoro in fabbrica, sulla rilevazione dei tempi standard necessari per compiere le singole operazioni e sulla fissazione di base ad essi, di regole e ritmi cui gli operai avrebbero dovuto uniformarsi eliminando le pause ingiustificate e gli sprechi di tempo. Il principio del Taylorismo fu integralmente applicato alla catena di montaggio. La prima catena di montaggio fu introdotta nel 1913 nelle officine automobilistiche Ford di Detroit; la catena di montaggio fu un’ innovazione rivoluzionaria che consentì di ridurre i tempi di lavoro ma frammentando il processo produttivo in una serie di piccole operazioni, ciascuna affidata ad un singolo operaio, rendeva il lavoro ripetitivo e spersonalizzato. Le tecniche del Taylorismo assicurarono notevoli progressi in termini di produttività e permisero alle imprese che le adottarono di praticare una politica di salari relativamente alti; ma incontrarono una diffusa ostilità fra i lavoratori che si sentivano spossessati di qualsiasi autonomia, oltre che qualsiasi orgoglio professionale, e vedevano subordinato il loro lavoro agli automatismi delle macchine.
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